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Poesia di un’altra (Vivian Lamarque)

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Mi sono asciugata gli occhi

con la manica della vestaglia

 

Fuori piovevano luci sull’asfalto

 

Un gesto semplice

come respirare

 

Fuori era buio come la notte

 

Nemmeno t’accorgi

Eppure se tu l’avessi visto!

 

Fuori nuvole basse

scavalcavano le montagne

 

Con le dita piegate

ho fermato la manica sul palmo.

 

Ho aperto i tuoi ricordi

 

La testa s’è chinata

Si son chiusi sugli occhi

I capelli eran rami di un salice

 

Leggevo

come un necessario supplizio

 

La bocca s’è storta

per non aprirsi e far rumore

 

Ah se potessi udire il silenzio

per sempre!

 

Le spalle ricurve

e il braccio pesante

 

Intanto leggevo le  tue parole:

parole di un’altra

 

Ho coperto gli occhi

e premuto forte

per fermare l’emorragia

 

Una pena come la mia

Chi sei?

 

Poi il tessuto s’è intriso

del mare dentro

 

Ho appoggiato la guancia

sulla tua vita richiusa

e ho pianto.

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