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al testo di Alessandro Porri
Quando si raccontavano le favole
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Orchi elfi principi e fate Mille colori e tinte sfumate Mondi fantastici regni fatati Fagioli magici specchi incantati Cavalli alati castelli merlati Draghi di fuoco incantesimi urlati Unghie capelli code di scorpione Per preparare una rara pozione Quanti ricordi di un mondo bambino Dove l’eroe era mago Merlino Quanto vorrei credere ancora In questo mondo che vita scolora Vorrei l'agio di tornare immaturo Guardare il mondo con occhio puro Sarebbe bello ascoltare mio padre Credergli ancora se narra di spade Bisognerebbe tornare a sognare Chiudere gli occhi e iniziare a volare E come ET con la sua bicicletta Lasciare il mondo alla sua fretta C'è sì bisogno di un po’ di fortuna Ma quanto è bello puntare alla luna
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Cristina Bizzarri
- 25/11/2014 13:30:00
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Facciamolo, dai!!!! Bella.
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Lorenzo Mullon
- 25/11/2014 13:17:00
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mi sembra banale dirlo la realtà è finta la favola vera chi crede ancora nella realtà così come sembra è rimasto un po indietro ma si fa sempre in tempo ad aprirsi e giocare
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Piergiorgio
- 25/11/2014 12:08:00
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Divino mio poeta Ad Alessandro dai Nomanza d’alta meta Trovata in rimar lai; E l’anima sua allieta
Buona giornata! ;-))
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Alessandro Porri
- 25/11/2014 11:42:00
[ leggi altri commenti di Alessandro Porri » ]
grazie. Io ho avuto la fortuna di riprendere a studiare tardi alla soglia dei 40 mi son preso il mio 90 alla maturità e a quella dei 45 il mio 110 e lode universitario. Ho scritto fortuna perché fare la maturità con la voglia di imparare e con una testa critica è bellissimo. Ho imparato ad amare tutta la letteratura e mi sono letteralmente divorato quello che secondo me è il n 1, il buon vecchio Dante....e qualcosa mi sarà rimasto dentro ....
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Piergiorgio
- 25/11/2014 11:35:00
[ leggi altri commenti di Piergiorgio » ]
caro Alessandro, leggo da un po con vivo piacere le tue rime...hai notato che nellultimo e nel terzultimo distico sono venuti fuori quattro perfetti endecasillabi? Centra un po della "fortuna" del penultimo verso? chi lo sa...certo tu mi dirai inutile guardare il dito quando si può mirare alla luna eppure, senti che meraviglia il ritmo di questi due distici:
“Bisognerebbe tornare a sognare Chiudere gli occhi e iniziare a volare”
“Cè sì bisogno di un po’ di fortuna Ma quanto è bello puntare alla luna”
si fa un po più di fatica a scrivere in metrica, ma la soddisfazione è doppia, anzi tripla...pensaci su un caro saluto ;-))
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