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al testo di Maria Teresa Schiavino
In una chiesa rupestre di Matera. Contrappunto a F. Innella
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Qui il tempo gioca tra pietre rosicchiate. Fuori il mondo è pura luce, riverbero accecante a guardia dell'entrata. Un'eco qui gli uccelli, i gridi dei bambini nei giochi, il rombo del fiume dalla profonda crepa. Affolla l'aria un fiato sotterraneo, l'aspro odore di salnitro e di muffa di perdute preghiere.
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Cristina Bizzarri
- 17/09/2016 09:29:00
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Sì, la vita non è un museo, non si può immobilizzare. Lo rendi con questo contrasto e con parole significative. Nonostante ciò, quanta poesia in una vecchia chiesa, e quanta nostalgia di qualcosa che rimanga per sempre. Forse a questo servono le chiese: a ricordarci che dobbiamo vivere il presente con la consapevolezza della sua illusorietà. (Esse stesse essendo illusione ma parola necessaria, segno, appunto come la nostra vita) ...
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Maria Teresa Schiavino
- 25/08/2014 12:05:00
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Grazie Franco Fabiano per la tua critica gentile. Cosa possiamo fare se non riecheggiare con le parole le emozioni nascoste nel mondo?
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Franco Fabiano
- 22/08/2014 15:30:00
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Cara Maria Teresa, testo altissimo e solenne di struggente bellezza. Le varie figure, come antichi fotogrammi, evocano il tempo e la parola di un passato forse solo narrato, forsanche vissuto interiormente tramite le stesse immagini deliziose, infine rammentato quale prezioso stato danimo. Da rileggere più volte per lintensità dei versi e labilità stilistica dellAutrice. La considero tra le migliori liriche lette sul sito.
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