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al testo di Chiara Luciani
Sogno d’estate
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Scorsi per caso riflessa nel rigagnolo la luce argentea della Luna che rischiarava l'acqua. Preso d'incanto L'ammirai per ore desiderando infine di morirLe accanto. D'un tratto Lei s'accorse dei miei occhi e con modestia scomparve nella notte. Chiamai me stesso folle addirittura ché nessun uomo può bramare tanto, la Luna ne fui certo in quell'istante al Cielo apparteneva e a Lui soltanto. Ma quando fui per volgere lo sguardo udii una voce dolce che era un canto: " Sono la Luna -disse- portami con te" e il Cielo ci abbracciò sotto il suo manto.
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Lorena Turri
- 16/09/2009 16:30:00
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Hai ragione Alfredo, la parola "riflessa" è riferita alla Luna e non al soggetto sottinteso. Lì per lì avevo interpretato male, cioè pensando che fosse il soggetto a riflettersi nel rigagnolo e a scorgere anche la Luna riflessa nello stesso. Allora non cè errore, la poesia è in prima persona maschile. Chiedo scusa a Chiara per la mia frettolosa lettura.
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Alfredo Caputo
- 16/09/2009 16:15:00
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No, Lorena, in effetti dal primo verso non è deducibile che il soggetto sia femminile ("Scorsi..").. può trattarsi anche di un soggetto maschile. Per questo le ho chiesto se è stato un errore o una cosa voluta.
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Alfredo Caputo
- 16/09/2009 16:13:00
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"desiderando infine di morirLe accanto" .. molto bello questo verso. Una domanda: perchè usi laggettivo maschile riferendoti al soggetto del componimento ("Preso dincanto.." ad esempio)? è un errore di distrazione o è stato intenzionalmente voluto?
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Lorena Turri
- 15/09/2009 22:48:00
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Il testo è bello e delicato ma, permettimi, non ho capito come mai al primo verso ti esprimi in prima persona femminile e successivamente in prima persona maschile.
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