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al testo di Andrea Palermo
D’effimero amare
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Siediti, qui con me ascolta il vociare nel sussurrar delle foglie, quando la primavera le bacia di passione, per le vibranti sinfonie fruscianti nel silenzio, mi perdo nel tuo sguardo, e di riflesso, sogno. Soggioga la mia attesa mentre ti scosto quei capelli, che s'abbandonano nel vento all'imbarazzo del tuo viso, tu che brandisci la tua beltà, rubando l'anima mia mentre cado nel deliquio rapito nell'attesa. Intimamente so, che nella tua veste di tarlatana, imprigioni il desiderio nel tuo sinuoso aspetto, ora che scorgi l'orizzonte oltre il ciel d'inverno, i tuoi occhi fan da specchio a quel fragile cristallo. Tu nostalgica mia donna, che aneli il mio sfiorare, sei in attesa dell'eterno, nel rosso del tramonto che s'adagia vanitoso, ed in fine muore, alle soglie delle nostre labbra d'effimero amare.
Andrea Palermo ©
(Anno 2014)
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