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al testo di Anna Dragone
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C'è il gelo qui ad Auschwitz, coperto da questi immondi, laceri,stracci, cammino nella fanghiglia, di neve e di terra, grigia poltiglia. Ma il gelo, mio più grande lo sento nelle viscere, mi stringe, mi attanaglia, mi ottenebra la mente... Ho visto corpi nudi a carrettate, uno sull'altro accatastati nell'impietosa fossa, eran già pelle e ossa. Ho visto forzieri pieni di ori insanguinati, resto di vite spezzate, di ogni dignità defraudate. A Sobobor ho visto strappare alle madri i loro figli per scannarli come conigli. Ho visto bimbi pianger e le mamme ancor piu forte mentre note di Wagner accompagnavan la loro sorte. Ho visto uomini un tempo forti solidi e robusti, pianger più di una lacrima, con gli occhi lustri. A Trebljnka ho visto vecchi e storpi cadere enfiati da gas venefici, per non rialzarsi più, sotto il giogo del potere. Ho respirato la cenere dei miei cari, che ammorbavan l'aria fin dentro le mie nari. Ho visto il ghigno del mio carnefice, per lui ero solo uno sporco ebreo orefice. Ho visto la follia,l'inferno, tutto qui, tutto sulla terra, più delirante ancora della guerra. Sono sopravvissuto perche Dio così ha voluto, ma sono morto dentro, con i compagni miei in quel campo maledetto, come un povero reietto. E'tanto il mio dolore che in tutto il globo, non scorgo più colore. Ho visto la mia morte e quella del popolo mio così cruenta in faccia... Possibile, che il mondo TACCIA? Porta un fiore sulla mia tomba portane carrettate profumate, alla mia GENTE, perchè non si dimentichi MAI di tutto questo NIENTE!
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