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al testo di Lorena Turri
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(favoletta)
C’era una volta una donnina grande e grossa, con i capelli corti raccolti in una lunga treccia e così magra che sembrava una palla. Lei faceva ogni cosa al contrario: portava il guanto destro al piede sinistro e il guanto sinistro al piede destro, la scarpa destra alla mano sinistra e la scarpa sinistra alla mano destra; gonna e camicia alla rovescia e quando aveva freddo si toglieva il cappotto. Si alzava sempre alla sera e si coricava al mattino, andava a dormire quando non aveva sonno, mangiava sempre quando non aveva fame e, naturalmente, beveva quando non aveva sete e soprattutto quando mancava l’acqua. Passava sempre col semaforo rosso e non si fermava agli stop. Quando andava a fare la spesa, non comprava mai niente e poi si lamentava perché il suo frigorifero era strapieno! Aveva un ombrello che, in caso di pioggia, si apriva all’insù, un cane a due zampe che miagolava sempre e abitava in una villetta con giardino posta al terzo piano di un condominio. Ogni volta che aveva voglia di leggere, scriveva e quando voleva scrivere una lettera, leggeva un buon, anzi, un cattivo libro. Guardava sempre la radio ed ascoltava la TV e siccome era molto stonata, cantava sempre quando voleva ballare e viceversa. Un giorno che aveva voglia di stare da sola, andò a trovare un nemico che l’accolse con enorme piacere. Appena entrata scorse un grande specchio e allora domandò: “A cosa serve?” “E’ lo Specchio Giusto” disse il nemico “ prova a guardarti”: La donnina al contrario si specchiò e con meraviglia scoprì che era tutto alla dritta! Solo il suo nome era rimasto uguale. Era un palindromo! |
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