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al testo di Savino Carone
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Keats (cimitero degli inglesi-Piramide Cestia)
Se non importa più sapere chi Elstir fosse o non leggere Corso o Ginsberg che sanno di uova fritte e becon, noi di antico vino, povero amico… e vivremo domani ciò che ami si dica “tranquillità esiziale pagata a caro prezzo”, senza infine lasciar niente di sé, pagine roride di estraniante e pura bellezza ma solo stantia amarezza è tutto ciò che oggi rimane, confuse e vane parole, ed anch’esse lente si spegneranno. Ma io vivrò ancora e ancora e ancora, se pur lo posso fare, rinchiuso come sono, oscuro come sono, prigioniero del sogno…
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