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al testo di Giovanni Abbate
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Attraversando il ponte sul fiume che scorre malespressamente conversiamo la nostra verità.
Come pedoni su una scacchiera due case muoviamo alla prima mossa poi di casa in casa è il passo per l’inutile scacco alla regina nera. L’inverno stampa sulla pelle il suo elzevìro. Dalla memoria riemerge il primordiale abbraccio – l’affanno della prima copula – e a riscaldarci ci chiamiamo con l’animale respiro. Ecco come sboccia la primavera.
da: Il venditore di suoni tattili - 2007
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