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Se dal polso tiri il filo

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Il chiaro dell’occhio è proteso nel dono,

ciò che sussurra prima del fremito,

al movimento delle nostre mani.

Non spezza mai il filo l'accoglienza

cammina. cammina con la propria storia.

 

E il vento insiste nel domandare

perché come i bambini

basta toccare certi punti dell’aria

che s'incantano le dita 

                            nel grande suono-

consegnando i pensieri

al vuoto che non soffre.

 

Nessun fiore raccolto nell’urna

sa dire alla voce il colore

                                 più dolce,

calpestando la terra,

il viaggio oracolare dei nostri volti

nell'andare incontro al fresco del mattino

Domani

porta con sé lo spazio inviolato degli occhi,

.che inconsapevoli corrono.

nella misericordia di un’aurora,

colmando le pupille di presenze,

spose dei sogni, emozionate.

 

è così che faccio quando manchi, corro

con lo spago legato intorno al polso

e un palloncino sale e viene giù dal cielo

mentre pronuncio :- Lontano- e poi –Qui-

per farti comparire quando giro

sulla la strada quasi trasparente

rinasci di continuo. E ci guardiamo

scendere il cielo dalle mani

in un’altra terra come

 

è con te che sollevo gli occhi caldi

e sembrano tutte le nuvole

essere in coppia per sempre

quando tornano indietro

per  rinascere dall’acqua

pronunciando la stessa parola

- Qui - e poi- Lontano-

 

ci tocchiamo all'indietro

nello sguardo liquido dell’angelo

se dal polso tiri il filo

la terra stessa è un angelo

che ci mescola leggeri insieme al vento

come dopo l'amore

risponde al nostro sogno

entra nella radice, poi vola via

al centro della stanza azzurra

niente è più grande, penetrato ogni canto

                              da un'infinita distanza-

Avere ricordi non basta-

 

 un asterisco alla parola - 08/02/2014 14:23:00 [ leggi altri commenti di un asterisco alla parola » ]

Nei giorni dell’ombra
ti leggo, e sempre mi stupisco
della gioia e del dolore
nel dialogo eterno
proposto dall’Amore,
strappando al velo
un sogno.

Con gli occhi ammirati, MiaInsuperabilePoetessa

 Lorenzo Mullon - 08/02/2014 10:20:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Aspettiamo la divinità che arrivi dall’alto, e dimentichiamo la Madre Terra, dimentichiamo la bellezza dei passi... il 2 febbraio erano vent’anni dalla morte di Marija Gimbutas, e siamo ancora prigionieri nell’aria densa e pesante come il piombo

 Cristina Bizzarri - 08/02/2014 09:56:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Meraviglioso leggerti, imparare a sentire quello che in te è presenza. Meraviglioso. Una meraviglia continua.
Ciao Amina!

 franco - 08/02/2014 01:19:00 [ leggi altri commenti di franco » ]

Per un solo verso...
...anche avere ricordi non basta.
Si deve poterli dimenticare, quando sono molti,
e si deve avere la grande pazienza di aspettare che ritornino.
Poiché i ricordi di per se stessi ancora non sono.
Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto,
senza nome e non più scindibili da noi,
solo allora può darsi che in una rarissima ora
sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso: "se dal polso tiri il filo)

(Rainer Maria Rilke)

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