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Largo degli Ammiragli - inedito

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per Agostino Di Bartolomei (1955-1994)

umile, schivo, determinato capitano* in un calcio a lui lontano

 

 

Danzano prima del tocco

 

a chiamare il battito, i bambini

attendendo la palla, gli occhi

distesi fra la strada e il compagno.

 

In loro è ancora il Brasile

e la sragionata arte del non punteggio,

del cielo quei pochi metri

fra il calzettone e il tiro.

 

Sarà la tattica a vincerli poi,

a disperderli via dal traffico;

lanciati a un’altra vita, lanciati

a un altrui ordine. 

 

 

 

 

 

* As Roma campione d’Italia 1982-83.

 

 alessandro trigona - 10/04/2014 19:13:00 [ leggi altri commenti di alessandro trigona » ]

come dimenticare una figura mitica per roma la cui vita fu violentemente spazzata dal gesto estremo che mai vorremmo nessuno compia.
il suo essere vivo in campo, decisivo, quanto era schivo nella vita.
mai divo, mai sopra tono, ma in campo no, in campo era il campo, il pallone, il calcio.
e il suo tiro fendeva l’aria come queste parole di stefanoni, rendendogli giusto omaggio, fendono il "foglio" bianco, lasciano tracce di "inchiostro" come le punizioni di di bartolomei, il suo tiro, fendevano l’aria, lasciavano tracce indelebili di una potenza - il suo tiro come le parole poetiche qui scritte - che rendono ancora vivo il ricordo, immortale la sua esistenza.
bambini che giocano, gli occhi che rotolano guardando parole e palla, questo è il calcio, questa è poesia. grazie agostino, grazie gian piero.

 gian piero stefanoni - 08/04/2014 20:06:00 [ leggi altri commenti di gian piero stefanoni » ]

Grazie cari Antonino, Maria e Viviana alla quale però debbo una sottolineatura. Infatti la scena non è tra le strade di una città brasiliana ma di uno slargo di MonteMario qui a Roma. IL concetto però resta in parte lo stesso.. quello di una creatività e una fantasia che poi spesso la vita tende a incanalare e a spegnere. Grszie ancora un abbraccio. Gian Piero

 Viviana Cammilleri - 08/04/2014 15:51:00 [ leggi altri commenti di Viviana Cammilleri » ]

Tema difficile quello del calcio, felicemente riscattato da un’umanità che sottintende l’insopprimibile gioia di vivere di bambini brasiliani, sradicati dal loro mondo e proiettati verso un ingrato, ignoto futuro. Buona la musicalità, in specie della prima e della terza quartina, con qualche interessante assonanza (battito-tattica, tocco-occhi).

 Antonino - 08/04/2014 12:17:00 [ leggi altri commenti di Antonino » ]

Poesia scritta da una mano nobile con una penna sensibile.

 Maria Musik - 07/04/2014 22:35:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Detesto il mondo del calcio e quanto vi gira intorno. Quando penso ai racconti di mio padre che parlava di com’era ai tempi del campo di Testaccio... per questo la tua poesia, Gian Piero, mi è piaciuta molto ed anche per la profonda delicatezza di sentire che la connota. Inutile dire che il valore aggiunto è la bellezza, in sè stessa, dei versi.

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