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al testo di Amina Narimi
Due monazeni stretti gli occhi
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Sale con la nebbia dentro il fiordo un giorno intero per te, ancora rosee le cicatrici fioriscono nel buio delle profonde fenditure sulle rocce con tutta la lentezza del tuo viso l'urlo della mente è una colonna d'oro in un campo azzurro due monazeni stretti gli occhi a cielo aperto bloccati per sempre nell'ambra dove tu arrivi a strapiombo prima del tuffo nel mare irradiando un'ombra sulle mani, discesa dallo sguardo, ti abbandoni alla vita, delle mie labbra fai te stessa, se continuo a baciarmi, t'insinui nella terra, bagnandomi le dita. Dove ti posi ti mormoro, madre, Buoncompleanno, aggrappata al fianco delle pareti ascoltando la danza del mare pendente sopra le onde oltre i propri limiti . ![](http://aminanarimidotcom.files.wordpress.com/2013/12/fiordo-di-furore-2.jpg) Fiordo di Furore- antica meta dei suoi compleanni
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amina
- 17/12/2013 15:34:00
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Come inerpicandosi, ti leggo, sfiorando appena la terra- con un unico sentimento di Furore, oltre lorlo, i pendii ricordando i giorni di sole attraverso quei solchi che lasci chiudo gli occhi e mi tuffo...
Grazie mareaperto....per ogni volta qui, Grazie
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mareaperto
- 17/12/2013 11:59:00
[ leggi altri commenti di mareaperto » ]
Qui si dice maizzeni, ma è congenito alla lingua delle volte, alle grotte, ai ricoveri di attrezzi ed umori.
Riporto perché ti giunga:
Tre case tre - e forse più se intorno visiti labazia dei gamberi che ha cupole di alghe trasparenti.
Chi ha visto lepoca delle cave per le ultime mura di Furore ha potuto sobillare i manufatti ad una ribellione di colori:
scaramucce di toni residenti nel fiordo sfuggito ai mori; la roccia è vecchia, si stempia a vuoto.
Un fiordo è una pertica di mare infilzata nel costato del calcare brullo quando monta londa più alta di qualsiasi altro seno che allatti la terra.
Diranno i profondi: vestiamoci domani che sia nudo loggi. ____________
Aggrazzie
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Amina
- 16/12/2013 15:13:00
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Grazie Amici cari Vi abbraccio con tutta la forza che posso che ho
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Cristina Bizzarri
- 15/12/2013 23:25:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Un lume acceso per tua madre, che è viva in te e attraverso di te celebra la sua nascita di nuovo, oggi. Un canto bellissimo Amina, dove tutto rimane: lei, tu, i vostri luoghi magici che fanno magica la vita.
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franco
- 15/12/2013 21:55:00
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E vero.. capita anche a un figlio di accudire la madre. Ma non può diventare madre
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Lorenzo Mullon
- 15/12/2013 13:09:00
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La lentezza del viso è laccompagnamento dei baci con grande larghezza, come un fiume che si appoggia al paesaggio.
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quattrostraccisullapelle
- 15/12/2013 11:03:00
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Abbiamo imparato da te a "conoscere" tua madre e ad intuire una relazione tra due donne che supera il rapporto madre-figlia, per incontrarsi su di un piano più alto dove due intense personalità, si sono comunicate l’anima alla pari, oltre i ruoli o dentro i ruoli ma interscambiabili, per cui nella sua malattia la figlia l’accudisce madre; anche nella memoria dolorosa che mai disparisce, si rivela quest’amore continuamente generativo. Si resta ammirati di due donne così e di un talento poetico capace di elevarci in dimensioni vertiginose dell’anima.
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