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Lettera al mondo

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Lo so ch'è tardi per ricordarti il tempo, lui passa e spassa in mezzo alle sue ore, e tu stai lì come ghiaccio su un altare. E ti lamenti anche per giorni e giorni interi, senza far nulla se non solo pregare, a chi e cosa, per dire o per non dire, ma ormai sappilo, resta solo di agire. E camminando vai scalando pareti lisce, col rischio di cadere e dire ancora non me l'aspettavo. In cima non arrivi, guardi solo dal basso senza accennare un minimo sorriso, che vuoi che cada, che pensi di ottenere, forse speri di chiudere gli occhi e volare come la strega a cavallo della scopa?

Non c'è confine che si possa sfondare, e la speranza è solo di chi è stanco e non vuole più lottare, alzati dunque ringraziando il giorno, e senti luce, calore e tanto amore senza bisogno di aspettare, senza pensare che tutto cade come pioggia sul bagnato.

E tu lo sai che hai dinanzi l'orizzonte, lo tocchi con un dito e quello si perde con lo sguardo, colori nitidi non ce ne sono, quando non vuoi, quando hai perduto tutto. E' vero e forse no, perché ciò che si perde lo si ritrova nuovo, dunque che aspetti ad onorarlo e basta, e poi ti siedi davanti ad una statua e scopri che nulla è fermo se non solo ciò che vuoi fermare?

Ti lascerò col punto di domanda perché tu possa usarlo ancora e ancora, quando davanti a te ci sarà soltanto muro e sasso difficile da sbriciolare.

 Ivan Pozzoni - 20/02/2018 16:48:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

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