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al testo di Giusy Sturiale
Crepa
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Camminavo rasente ad un muro su una via che porta ad un portone e là sotto gli alberi vicino alla radura c'era un vecchio seduto allo sgabello. Le mie mani toccavano per gioco la parete di quel muro diroccato e quel vecchio da lontano mi guardava e sembrava che dicesse vai lontano. Io avanzavo lungo il muro e lui da lì, fermo immobile a spiare ogni mio gesto. Ad un tratto tra le dita sento un vuoto, una crepa su quel muro tutto bianco, io mi giro guardo in basso lì quel punto e la vedo lungo tutta la parete. Dove porta e perché è così profonda penso ferma davanti all'apertura. Poi mi giro ed il vecchio più non trovo quasi fosse ingoiato da qualcuno, da qualcosa . Io mi tocco e mi sento fino all'osso e capisco di aver visto solo un sogno. E' la crepa nel mio cuore di passato quando un vecchio mi guardava ed io investivo, e da allora non sopporto quella vista e non posso più sentire quel gran vuoto.
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Ivan Pozzoni
- 04/01/2018 01:42:00
[ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]
La tua modalità di scrittura mi interessa
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Giacomo Colosio
- 12/09/2014 12:54:00
[ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]
Un bel pensiero, nelle mie corde; io sono innamorato dei ricordi, specialmente infantili, familiari e non. Peccato la forma, che non trovo adatta ad aprire la finestra dei pensieri del lettore...forse questione di punteggiatura, di giuste pause da dare alla narrazione per facilitare la lettura...ma se vuoi ne parliamo...holahola, complimenti.
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