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Bucando la vita

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E scendevo

piano piano

senza far rumore,

la polvere

danzava sulle scale,

un pentagramma su cui le note

si librano leggere, in punta di piedi

cercando di toccare il cielo, zoppicando

avvolte nei cespugli di parole,

bucando la vita, mentre

ci aggrappiamo completi, fisici alla verità

resina di pigna, annerita dal tempo, ritorna

al corpo mio.

 

 Roberto Maggiani - 25/10/2013 19:07:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Caro Marino,
incuriosito dal titolo sono entrato nella tua pagina a leggere la tua poesia, però mi devi scusare ma qualche nota, mia personale, dunque soggettiva, te la scrivo. La poesia parte bene, è chiara l’azione:

“E scendevo
piano piano
senza far rumore,”

Poi succede qualcosa, lo esprimi in una parentetica:

“la polvere
danzava sulle scale,
un pentagramma su cui le note
si librano leggere,”

Forse sarebbe meglio dire “si libravano”, ma qui va bene.
Poi c’è la ripresa del discorso iniziale, della discesa:

“in punta di piedi”

“cercando di toccare il cielo,”

“zoppicando nei cespugli di parole,”?

forse sarebbe più appropriato dire “incespicando nei cespugli di parole,” (“avvolte” forse volevi scrivere “a volte”? Ma in ogni caso quel “avvolte” è superfluo in questa poesia bella per la sua potenziale nettezza).
Ciò che mi lascia perplesso a questo punto sono i cespugli lungo le scale… come scrivi sembrano piuttosto sulle scale.

“bucando la vita,” riferito ai cespugli attraversati? Fai una analogia tra i cespugli e la vita? Da qui in poi la poesia, a mio avviso, perde di senso; parti da una buona idea che però, sempre a mio parere, non hai orchestrato bene…

“…mentre,
ci aggrappiamo completi, fisici alla verità
resina di pigna, annerita dal tempo, ritorna
al corpo mio.”

Sarebbe stato meglio continuare sul singolare: “mi aggrappo…”. Inoltre la “resina di pigna” che significato ha, perché dovrebbe tornare al corpo tuo?
Insomma mi devi scusare ma la poesia deve avere un suo senso, non basta avere sensazioni e metterle insieme, è necessario che il contenuto sostenga la forma e viceversa. Qualche volta chi scrive poesie pensa di giocare sull’effetto della parole, ma devono avere anche una logica connessione tra loro, altrimenti si ha il vuoto, non si esprime la bellezza della sensazione e dell’esperienza realmente vissuta.
Perdonami, ho deciso di diventare un po’ più onesto con chi scrive su LaRecherche.it, c’è scritto anche nella pagina "Chi siamo" che così va fatto... è il tempo della poesia =) Ti abbraccio e aspetto di leggere altre tue poesie.

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