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Salerno. Successo specchiato per lultimo Convegno organiz

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Salerno, Successo “specchiato” per l’ultimo Convegno organizzato dall’Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno:seminario sul tema “Intelligence, legalità, segreto, prassi” e presentazione del libro: “L’intelligence, oggi. L’attività di intelligence nell’ambito della sicurezza nazionale”, scritto dal giornalista Salvatore Pignataro. Prima del convegno la sala che fungeva da segreteria ha imposto un ritmo pressante al gentile addetto, Enzo Siano, il quale ha riempito elenchi interminabili dei nomi di quanti, interessati dall’argomento, si sono prenotati per il rilascio dei tre crediti formativi CNF (grazie ad ORDAVVSA) ai fini della formazione professionale continua: forze dell’ ordine, studenti della scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università di Salerno, avvocati. Gli argomenti erano inoltre coinvolgenti, i relatori prestigiosi per cui nel salone “Girolamo Bottiglieri”, della sede dell’Amministrazione provinciale, erano presenti circa duecento persone tra ospiti, autorità e quanti fossero variamente coinvolti ed interessati. L’introduzione (e i saluti ed i ringraziamenti) del moderatore, avvocato Pasquale D’Aiuto del Foro di Salerno (Fondatore e Segretario Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno), ha posto in luce i patrocini: Provincia di Salerno, Ordine degli Avvocati di Salerno, Ordine degli Avvocati di Avellino e Centro per gli studi criminologici giuridici e sociologici. Quindi l’avvocato ha riportato i messaggi di auguri e i complimenti giunti per la manifestazione e per la presentazione del libro “L’Intelligence oggi. L’attività di intelligence nell’ambito della sicurezza nazionale ” scritto dal giornalista Salvatore Pignataro, tra i quali quello del vice presidente nazionale di ConfImprenditori Dott. Gerardo Santoli e dell`Assessore comunale alla Cultura del comune di Avellino prof. Bruno Gambardella. Il via è stato dato dal Senatore dott. Giuseppe Esposito, già Componente Co.Pa.Si.R. – Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, che ha fofferto una interessante relazione con chiarimenti sulla legge 124 del 2007, ossia quella della riforma dell’intelligence, laddove, come ha spiegato, l’Italia ha portato a compimento un forte e delicato cambiamento nel settore. Quali le spinte? Porre in campo la più forte capacità di coordinamento possibile tra le strutture di intelligence. Precedentemente alla legge 124, difatti, da una parte c’era il Sisde (servizio civile che dipendente gerarchicamente e funzionalmente dal ministero dell’Interno); dall’altra c’era il Sismi (servizio militare che dipendeva gerarchicamente e funzionalmente dal ministero della Difesa). Il luogo di coordinamento (Cesis), dipendeva invece dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Partendo dai presupposti accennati, il dottor Esposito ha spiegato gli attuali ordinamenti resisi necessari anche dal fatto che le minacce cui oggi dobbiamo sottometterci chiedono di lavorare molto sulle capacità di prevenzione e rapidità d’azione.(difatti la forma di terrorismo attuale viene definita “a prevedibilità zero”). Successivamente all’interessante intervento ha preso la parola l’autore del libro dott. Salvatore Pignataro. Non stupisce che abbia realizzato la pubblicazione, essendo giornalista, referente per la provincia di Avellino dell’Associazione nazionale Esperti in Sicurezza Pubblica e Privata e specializzato in tecniche investigative avanzate. A seguire ha relazionato lo studioso Prof. Giuseppe Acocella, Ordinario di Teoria generale del diritto presso l’Università di Napoli “Federico II”; Coordinatore dell’Osservatorio sulla Legalità presso l’Università “San Pio V” in Roma, su “Legalità globale. La crisi del diritto penale legato all’ordinamento giuridico degli stati sovrani.” Il Dott. Raffaele Battista, Capo di Gabinetto presso la Questura di Salerno, Ideatore e Presidente dell’Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno, ha posto l’accento su “La tutela del segreto di stato nel processo penale.” Problematica complessa, visto che la necessità di accertare la verità nel processo penale è di forte rilevanza in quanto il risultato ricade sulla libertà personale dell’imputato. Il dottor Battista ha illustrato l’accadimento complesso nel momento in cui questa necessità viene ad incontrare il vincolo del segreto di Stato. La domanda che ci si pone è: fino a che punto è possibile, per il giudice, spingersi verso la conoscenza di quanto deve restare riservato, poiché connesso agli interessi fondamentali dello Stato? In contrapposizione a questo quesito ha evidenziato l’altro: Fino a quanto è possibile sacrificare le esigenze di quanti sono coinvolti nel processo penale nei confronti dei bisogni di segretezza degli apparati governativi? L’argomento non poteva non coinvolgere il pubblico presente. Molto vivace per l’esposizione, decisamente professorale quella del Prof. Carmelo Rizzo, il quale, essendo Docente di Diritto Penale presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali presso l’Università degli Studi di Salerno, ha trattato la questione: “l’Agente provocatore False flag, falsus emptor, infiltrato. Correttezza e liceità dell’attività d’osservazione, controllo e contenimento dei reato.” Parlando “a braccia”, ha individuato le principali linee che si attengono al termine di “agente provocatore”, ossia cosa si intenda per questo termine (l'attività condotta da parte di colui il quale, sotto copertura, abbia la premura di condurre una persona o un gruppo a compiere una condotta criminosa.), l’uso dell’espressione anglofona di “False flag” (con la quale si intende il comportamento di coloro i quali in determinati contesti, come quello militare si prodigano in attività di spionaggio o di intelligence che si può assimilare allo scopo preminente di incoraggiare altri a commettere un reato, cercando di stimolarlo in tal senso.) esponendo quindi sul termine di infiltrato (colui il quale, al fine di scoprire la natura dell'organizzazione criminale in cui si insinua, si inserisce nella medesima e cerca di comprenderne e poi segnalarne la struttura associativa.), ma anche di falsus emptor (colui il quale cerca di concludere contratti illeciti, ad esempio relativamente a sostanze stupefacenti). Successivamente ad ogni intervento l’avvocato D’Aiuto ha espresso concetti relativi all’argomento testé trattato, sintetizzando ed evidenziandone i punti salienti, per poi presentare l’argomento ed il relatore successivo ed infine ha concluso con un suo breve intervento. Per l’interesse sempre diversificato e cogente dei convegni organizzati dall’Associazione Giorgio Ambrosoli di Salerno, le sale che li ospitano sono sempre gremite dal pubblico in attesa di ascoltare relazioni sempre interessanti fornite da professionisti di primo piano che offrono la loro presenza da uomini di cultura e dediti al sociale. Bianca Fasano.

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