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Rivolgiti allaria

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Se mi avessi visto salire 

con il viso alle correnti

-devota- scardinarmi a zero

proteggermi le mani dai rumori

con la testa nascondermi dai luoghi

–senza giudizio- In equilibrio

respirare sul petto della quercia

perché volevo vederti arrivare

come una bestia antica e un figlio addosso

che non arriva a sera. con la lingua

di tutto il mondo -Io e lui – 


Saprai di me, ora, il gesto intimo

le mani e i piedi nel pianto delle cose

impreparate a quell’incontro


Rivolgiti all’aria, alla buona sorte

Stai con Lei. Riempie il suo nome

Il vento. Ricompone la lontananza

L’atto mancato della pelle muove

Il più impenetrabile sorriso

Non abbiamo perso Tutto

se l’anima si piega nel gulag della notte

ed è fatica l’ora di compieta. A restare liberi

con le ali ci innamoriamo

 

 Ferdinando Battaglia - 31/05/2013 11:57:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Leggerti
è aprirsi ad utero per accogliere
il seme sconosciuto alle definizioni
l’invito a partorire la propria notizia.
È pregna di vita la Quercia
e il vento trascina a mulinello i nomi di ciò che ci parlava.
Tutto é per noi salita, ala e libertà
ed è stupore in me
la tua parola
piegata nell’anima dal gulag della notte
e dalla fatica di completa.

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