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al testo di Amina Narimi
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Se mi avessi visto salire con il viso alle correnti -devota- scardinarmi a zero proteggermi le mani dai rumori con la testa nascondermi dai luoghi –senza giudizio- In equilibrio respirare sul petto della quercia perché volevo vederti arrivare come una bestia antica e un figlio addosso che non arriva a sera. con la lingua di tutto il mondo -Io e lui –
le mani e i piedi nel pianto delle cose impreparate a quell’incontro
Stai con Lei. Riempie il suo nome Il vento. Ricompone la lontananza L’atto mancato della pelle muove Il più impenetrabile sorriso Non abbiamo perso Tutto se l’anima si piega nel gulag della notte ed è fatica l’ora di compieta. A restare liberi con le ali ci innamoriamo
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