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al testo di Gianfranco Isetta
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Io non ho spazi da donarti nemmeno pietre levigate per i tuoi percorsi scalzi, solo intermezzi di colore antico e teneri respiri come quando lo zucchero si scioglie nella tazzina dei pudori
e ho molestato persino un fiore rivendicandolo solo per te. Ora guarda nella sua bocca svelata e cerca il nettare che vi ho versato! Io sono qui nell'aria o altrove, pietra vagante, ad attendere la collisione col tuo nome.
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