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al testo di Luigi Maffezzoli
Queste parole
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Che sono queste parole troppo normali per accreditarsi poetiche troppo ingenue per dotti o filosofi che sono mentre ci navigo dentro o forse ci annaspo cercando un senso che sfugge oltre ogni scoglio raggiunto che lascia i suoi segni di rughe e ti dice «È solo il tuo tempo che passa.» Che sono queste parole senza neanche un po' di musica a darle colore così tristi e con così voglia di vita mentre ci affogo dentro gli anni passati non cambieranno il futuro non saranno maestri dalla finestrella filtra un raggio ancora bambino di primavera ormai stanca d'attesa sgorgano le parole e prendono il sopravvento le lascio fluttuare le ascolto scrivendole al loro servizio l'ultima è più incerta resto solo a guardarle.
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Giorgio Mancinelli
- 25/03/2014 05:22:00
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Eppure così come le hai liberate, hai dato loro la vita che dentro di te cercavano da chiossà quanto tempo, da chissà quante primavere. E il loro rigenerarsi è già vita se sono arrivate a me (e non solo)pregne della tua forza interiore, del tuo generoso donare agli altri, ciò che non possono conoscere di te, della tua esperienza di vita, del tuo intimo segreto di uomo. Ed è in quel vissuto (delle tue parole) che oggi chiedono allanima una qualche forma di riscatto che ti daranno domani di comprendere lentità del tuo sacrificio. A questo talvolta servono le parole, nel momento in cui fuoriescono da noi e liberandosi ci liberano dallangustia di un vivere che solo apparentemente ci sembra non abbia senso.
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Lorenzo Mullon
- 18/03/2013 15:20:00
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La parola bambina guarda se stessa allo specchio e rimane stupita, il mistero di vedere oltre i significati. Per i Baul, che ispirarono Tagore, è la scoperta del moner manus.
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Cristiana Fischer
- 17/03/2013 15:32:00
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come altrimenti dire la nostra generazione? inquieto approdare a vecchi confini, eppure certezza conferma, guida, indirizza
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Loredana Savelli
- 17/03/2013 14:31:00
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Penso sia latteggiamento più sano: guardarle mentre sgorgano, fluttuano, vivono di vita propria, trovano un senso tutto loro. Un saluto
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