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Discoteca

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*

 

A una precisa ora italiana
tutti quanti sono sintonizzati
sui canali della televisione;
non è ancora notte
e la vita non brucia di rammarico.
Guardano i vari programmi della sera
e distrattamente cucinano
o aggiustano un soprammobile scollato.
Sono milioni di persone
e se le guardi dalla luna bianca
sembrano tutti uguali;
ma no che non sono uguali.
Ognuno si fa compagnia
in un modo preciso, tutto suo.
Intanto i giorni passano
e certe volte viene come un'ansia,
come un avvilimento per le cose non fatte.
Ma poi passa, sì che passa;
ascolti la voce di tua moglie
che parla divertita al telefono con un'amica;
e senti tuo figlio che posa i libri
tutto immerso nelle sue pene d'amore.
Senti allora, improvvisamente, una cosa strana
che non è la gioia
ma è come una più vasta condivisione
di qualcosa che non ci vede protagonisti;
compagni per caso di un'avventura non decisa:
rassegnati dirimpettai del nulla.


*


I

 

Ci sono coppie nel mondo
Che certe notti si mettono a letto
E vorrebbero far l'amore come nei film
[Lei chiudendo gli occhi e godendo dolcemente
Con quel tipico gemere delle attrici sensuali
E lui afferrandola dalla schiena e sollevandola con forza]
Invece stanno dritti distesi nei loro letti
Guardano il soffitto
E sentono una strana vampata di rossore in faccia.

 

II

 

Lui le dice: "Che hai fatto oggi?"
E lei: "Cosa vuoi che abbia fatto?"
Magari avrebbero anche voglia di lasciarsi andare
Eppure si voltano nei loro angoli
Ognuno adagiato sul proprio fianco di amarezza
Si rimproverano troppi silenzi
Troppa maledetta incapacità di vivere.

 

III

 

Poi uno dei due incomincia a respirare pesantemente
Oppure a russare
E certe volte pronuncia nel sonno strane parole di implorazione
Allora l'altra persona
Quella che non riesce a prendere sonno
Si mette a piangere in silenzio
E prova un rancore senza fine.

 

IV

 

Ci sono coppie nel mondo
Che se uno dei due rimane sveglio [senza distinzione di sesso]
Incomincia a toccarsi di nascosto per non fare rumore
E magari l'altro fa finta di dormire
[Addirittura finge di russare]
E invece sente la mano dell'altro che sfiora le coperte 
E intuisce un impercettibile sospiro strozzato.

 

 

[ Poesie tratte da Discoteca, Palomar ]

 

 

 

 Loredana Savelli - 18/03/2013 22:51:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

"Compagni per caso di un’avventura non decisa:
rassegnati dirimpettai del nulla".

Credo che questi due versi esprimano magnificamente ciò che è all’origine dello sguardo poetico, ciò che "giustifica" la necessità della poesia.

L’altra poesia vagamente mi ha fatto ricordare "Gli amori difficili" di Calvino, essa mette il dito nella piaga dell’"incomunicabilità acquisita" nelle relazioni messe alla prova della durezza quotidiana.

Ho apprezzato molto questi testi scarni e di un’efficacia strepitosa. Quando la poesia ci permette di vederci senza veli e orpelli, si compie un piccolo miracolo comunicativo, ci sentiamo meno soli, più tollerati.

Complimenti!


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