LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Caterina Nicoletta Accettura
|
|||||
La rosa d'oro.
Mia madre mi lasciò una rosa d’oro come d’oro fu tutta la sua vita i biondi suoi capelli inanellati la pupilla chiara e le pagliuzze. D’oro furono anche le sue mani di pianista e i suoi concerti al pomeriggio mentre studiavamo arroccati nelle camerette. D’oro le sue dita a preparare biscotti e marmellate e solerti sfaccendavano per casa e crescevano mammole ai bordi del balcone. D’oro la vita silenziosa e onesta dopo la morte di mio padre che accese il suo dolore a brace, ma non spense il suo amabile sorriso né le carezze al volto, la dolcezza. D’oro i suoi silenzi e le parole sulle lettere a noi figli lontani la sua pazienza a continuare a chiudere nel petto le emozioni. D’oro la sua forza per quest’ultima prova che giunse tardi a tormentare il cuore la voce squillante di bambina, il labbro corrucciato ed il coraggio. D’oro le stelle che so mi manda a sera spegnendo il lume ed aspettando il giorno la prima alba, lei che mai non dorme e aspetta fiduciosa la fine delle fiabe con la forza che ancora le rimane nel candore lucente del suo capo chino e le mani aggrappate ai grani del Rosario. _________________________ Nicole |
|