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al testo proposto da Andrea Piccinelli
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vedi. vento col volo, dentro, delle folaghe.
vedi che vengono dal mare e non vi tornano, che fanno stormo con gli storni neri, lungo il fiume. guarda come si avventano sul cibo, come lo sbranano, sbranandosi, piroettando in aria. senti come gli stride il becco, gli speroni, che gridano, artigliando, facendo scaravento, in muta, ascoltane la lunga parata di conquista, il tanfo, senti che vola su dalla discarica, l'alveo, dove c'è il rigagnolo del fiume, l'impasto di macerie, dove c'è la casa dei dormienti. che sognano di fare muta in ali casa dei renitenti, repellenti, ricovero al rigetto, e nutrimento, a loro, scaraventati lì chissà da dove, nel letame, nel loro lete, lenti, a fare chicchi della terra nuova, gomitoli di cenci, bipedi scarabei che volano su in alto, a spicchi, quando dall'alto arriva un'altra fame. prova a guardare, prova a coprirti gli occhi.* * Nel luglio 2000, la più grande discarica di Manila frana, seppellendo Sitio Pangako ("Terra Promessa"), una delle baraccopoli che la circondano, e uccidendo centinaia dei suoi abitanti, che vi sopravvivevano scavando tra i rifiuti. (Tratto da "Tiresia") |
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