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al testo di cristina bizzarri
La mossa del Cavallo
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Pausa dopo pausa calibrando il gioco in altre mosse è riproposto. Con quale pezzo finire la partita? Forse sarà nel grumo d'ombra o nella sbieca nicchia sconsacrata che lo vedremo giungere felpato - mentre altrove, pagando alla cassiera, si spanderanno marci effluvi dal buio di un cappotto con la spesa. Allora sì faremo il passo sghembo e il Re si accorgerà di essere Matto.
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Cristiana Fischer
- 17/02/2012 17:58:00
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Come se fosse una favola "e il re si accorgerà di essere matto"! Una favola a lieto fine, in cui è fatta giustizia. Tutta la poesia è una mossa, con uno scarto finale, precisa!
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Giacomo Colosio
- 12/02/2012 17:53:00
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Come non apprezzare una poesia che usa la metafora delle mosse negli scacchi per paragonare i passi che possiamo fare nella vita. Il cavallo, poi, è proprio il più adatto per essere utilizzato come emblema dellimpianto poetico che hai scelto...te lo dice un istruttore di scacchi...credo di aver postato un racconto, qui su La Recherche...La mossa...ma non ne sono sicuro. ciaociao, bravissima. P.S. nel mio caso era un pedone...che rappresenta la possibilità potenziale di evolvere.
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Lorena Turri
- 11/02/2012 21:08:00
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Hai una notevole capacità di dipingere immagini efficaci, un po ostiche per le mie latitudini campagnole e casalinghe ma nella tua scrittura cè qualcosa che mi affascina e mi prende. Non solo in questa poesia.
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cristina bizzarri
- 11/02/2012 20:01:00
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Alessandro: sì, scrivere è per me un po "the courage to be", e scrivendo mi conosco meglio. Ho unidea del mondo come enigma che continuamente si svela e non amo i "musei". Grazie delle tue letture, sicuramente hai colto anche il valore terapeutico dello scrivere.
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Alessandro Mariani
- 11/02/2012 19:42:00
[ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]
Ho trovato molto convincente il flusso delle immagini. E questa una tua grande capacità, quella di osservare e osservarti dentro ricavando un pensiero stratificato, che spesso mi giunge come un rafforzamento della tua personalità, un nuovo modo di vedere le cose che altri hanno già visto.
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Leonora Lusin
- 11/02/2012 16:52:00
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Mi chiedevo giustappunto di che fosse quel passo felpato (non avevo sbagliato di molto)...Adesso tutto torna, grazie Cristina, si cammina insieme
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Carla de Falco
- 11/02/2012 16:09:00
[ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]
enigmatica, bella.
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Loredana Savelli
- 11/02/2012 16:06:00
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"Forse sarà nel grumo dombra o nella sbieca nicchia sconsacrata che lo vedremo giungere felpato".
Questi versi mi hanno colpito e fatto riflettere: molte cose dobbiamo aspettarci dalle nicchie sconsacrate.
Ciao Cristina e grazie. Apprezzo molto le tue letture.
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cristina bizzarri
- 11/02/2012 15:44:00
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Ciao Leonora, ciao Tess: ecco, mi piace lasciare uno spazio aperto alle interpretazioni, credo che niente sia definitivo... Comunque sono partita da una sorta di metafora - il Gioco è la vita,le mosse calibrate il nostro indugiare e avanzare confusi - per poi, attraverso una domanda se volete escatologica (che ne sarà di noi tutti poveri giocatori senza una vera regola, senza una via certa da seguire) approdare a una soluzione paradossale, e cioè che in un qualsiasi momento, non necessariamente sublime o da altri codificato, si può avere una forma più alta di consapevolezza, a cui si giunge anche attraverso un iniziale rifiuto (una presenza a noi sgradevole che ci obbliga a guardare dentro la miseria, o il male)ma sempre e comunque passando attraverso la compassione. Per noi stessi e per gli altri. Di sghembo, cioè per vie a volte traverse. Comunque ci si arriva. Ed ecco lo scacco al Re, ce labbiamo fatta. (il dio nascosto...)
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Teresa Milioto
- 11/02/2012 14:17:00
[ leggi altri commenti di Teresa Milioto » ]
adoro questa tua. io un pochetto ho tradotto... :))))
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leonora.lusin
- 11/02/2012 14:04:00
[ leggi altri commenti di leonora.lusin » ]
Versi degni di una lingua di sfinge...ho bisogno di un interprete
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