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al testo di Lorena Turri
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La neve ha nascosto anche le briciole. Zampettano spaesati i passeri affamati e infreddoliti. Giovanna ha deposto
un po’ di pane secco sul terrazzo. “Qui, qui, venite qui! Ce n’è per tutti!”
ha cinguettato il primo
che se n’è accorto.
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Franco De Toffol
- 04/02/2012 15:49:00
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Anch io dò del cibo a passerotti e merli, ma presto la massima attenzione a chè loro non diventino a loro volta cibo di Alex, il mio gattone.
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Nondo
- 03/02/2012 21:01:00
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Preziosa la tua capacità di cogliere ogni insegnamento nascosto nelle più varie situazioni che il tuo occhio del cuore osserva e il saperlo trasformare in poesia.
Buona serata
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Lorena Turri
- 03/02/2012 19:20:00
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...e forse, cara Maria Teresa, quei passeri sono più fortunati di tanti poveri derelitti che non incontrano "Giovanna" sul loro cammino. Grazie per le tue letture e i tuoi graditi commenti.
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Maria Teresa Savino
- 03/02/2012 19:19:00
[ leggi altri commenti di Maria Teresa Savino » ]
Scusa Lorena:per una disattenzione il mio commento alla tua bella poesia è stato pubblicato due volte.Purtroppo,non so rimediare.Forse potrà farlo la redazione.In ogni caso,"Melius abundare quam deficere".
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Maria Teresa Savino
- 03/02/2012 19:04:00
[ leggi altri commenti di Maria Teresa Savino » ]
Anche pensare a rifocillare con qualche briciolina di pane gli uccelli infreddoliti è carità.Lanimo sensibibile si fa carico delle soffrenze di ogni creatura.Linverno ,i paesaggi innevati,la brina che cristallizza sui rami scheletriti hanno sicuramente il loro fascino,ma quanta sofferenza cè,spesso,intorno a noi in questi giorni di crudo inverno.La speranza e il nostro augurio è che ogni povero,ogni senza tetto abbia un po di cibo e un lettuccio dove rannicchiarsi.La poesia,semplice,delicata,rimanda a profonde riflessioni di carattere morale e sociale.
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Maria Teresa Savino
- 03/02/2012 19:03:00
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Anche pensare a rifocillare con qualche briciolina di pane gli uccelli infreddoliti è carità.Lanimo sensibibile si fa carico delle soffrenze di ogni creatura.Linverno ,i paesaggi innevati,la brina che cristallizza sui rami scheletriti hanno sicuramente il loro fascino,ma quanta sofferenza cè,spesso,intorno a noi in questi giorni di crudo inverno.La speranza e il nostro augurio è che ogni povero,ogni senza tetto abbia un po di cibo e un lettuccio dove rannicchiarsi.La poesia,semplice,delicata,rimanda a profonde riflessioni di carattere morale e sociale.
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Lorena Turri
- 03/02/2012 18:05:00
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No, la mia dirimpettaia.
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Loredana Savelli
- 03/02/2012 18:00:00
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Sarà stato sicuramente il più piccolo o il più insignificante. Un bacio (sei tu Giovanna?) : )))
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