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al testo di Maria Paola Langerano
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Se una mattina camminandoSe una mattina, camminando, ne avessi potuto scorgere il profilo, avrei librato le parole tra le pieghe di stagioni. Mi venne voglia di cantare, di cedere alla danza le piume dei miei passi e se mi fosse stato lecito sognare t’avrei raccolto a mazzi pensieri variopinti. La luna sussultò funamboli neofiti. Lo sguardo dei miei anni dipanò tra i lemmi, i raziocini, accanto a chiose, sui teoremi, nelle strofe di terzine. Io che avevo tutto sopito m’inoltrai, forte del canto, nelle curve di una mano, della fronte di mio figlio che apre e libera il mattino. Io che non avevo appreso dagli aedi il cominciare mi ritrovai colori ricamare di poeti notti intere. Spalancai sulle rotte dei filosofi orizzonti di fraseggi siderali. Omero mi cercò, Saffo mi perse; Saba mi diede il gesto, Lorca il silenzio. Spazi ondulati, arche di luce, parabole di storia, terre emerse. Sulle mappe dei miei giorni echeggiarono bagliori di lontane percezioni. |
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