elisa
- 29/01/2014 20:56:00
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Sono finita per caso tra le righe dei tuoi scritti che mi hanno molto toccato. Chissà quante piccole luci avrai acceso nel tempo..magari a tua insaputa.
E bello ci siano persone che insegnano conservando il loro primigenio "amore per la parola". Rubo parole altrui e ti ringrazio così, restando in metafora:
"Il bambino non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere."
François Rabelais
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Silvia Rizzo
- 27/01/2011 20:10:00
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Cara Loredana, l’aforisma si può interpretare anche in questo senso, ma io pensavo ad altro, e precisamente ai famosi versi di Dante per Virgilio “tu sei lo mio maestro e lo mio autore, / tu se solo colui da cui io tolsi / lo bello stilo che m’ha fatto onore”. Oppure (sempre Dante): “Poca favilla gran fiamma seconda. / Forse di retro a me con miglior voci / si pregherà perché Cirra risponda”. Un amico poeta (Alessandro Fo) una volta mi disse che nella vita di un poeta c’è sempre una lettura determinante (come Virgilio per Dante). Inoltre il poeta è sempre immerso in un dialogo e in un insieme di azioni e reazioni con altri testi poetici, un flusso di tradizione letteraria. In questo senso la poesia accende altra poesia (poca favilla gran fiamma seconda, diceva Dante, a intendere che a volte basta anche poesia modesta a spronare altri a far meglio).
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