Dedalus
- 08/11/2021 22:51:00
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Scrittura da incanto in cui il pensiero supera i confini del possibile tendendo a sorprenderci con una ermeticità serrata, per cui appare veramente arduo esperire in modo consapevole ed azzardare una qualsivoglia interpretazione. Un vero lacerto, data la brevità, uno spazio minimo per un pensiero immenso che dilaga, minimo e massimo qui si fondono come alla foce un piccolo rio si fonde ad unimmensa distesa oceanica. Il pensiero incentrato sul vivere che è un passaggio "di follia in follia/.../consci del sentirsi privi/di un diverso esistere nella Luce". In questa lirica la poetessa definisce se stessa e tutto quanto la circonda quasi con un sussurro, servendosi di un linguaggio ben curato che diviene suono e melodia. Molto molto bella.
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