Alessandro Martino
- 20/11/2014 23:10:00
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Cristiana, spesso mi è capitato di ascoltare, e di farle io stesso, richieste assurde. Non si può desiderare più di quello che uno ha già, o meglio, chiedere di avere più fortuna se cè già la salute (quindi il resto è costruibile) o di avere più fama senza darsi la pena di farsi nemmeno un nemico. Cè una certa assurdità nel periodo che stiamo vivendo: la gente chiede di voler essere lasciata libera ed è in libertà, chiede di poter respirare un po e respira benissimo, anzi spreca il respiro alla finestra per pensare come sarebbe bello avere un nome nuovo, un indirizzo nuovo, una ragione nuova. Cè perfino gente che in chiesa ruba con gli occhi lesatta sequenza del segno della croce, perchè pensa che il trucco sia tutto lì, che una preghiera ben recitata possa da sola possa portare fame nuova. San Francesco era solito mettere della cenere sul cibo per preservare proprio lappetito, che è una cosa ben diversa dalla volgare necessità della gola. Grazie.
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Cristiana Fischer
- 20/11/2014 22:22:00
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sempre astratte le tue poesie, quasi irraggiungibili anche qui le lontananze: del mare, delle cime delle pale, lassenza della cenere ma come vorrei capire: di quali palmi avrebbe forse potuto occuparsi san Francesco? delle sue mani a quelle dei lebbrosi? oppure?
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