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Commenti al testo di Caterina Davinio
Il libro delloppio

Sei nella sezione Commenti
 

 Laura Niolu - 29/11/2013 19:55:00 [ leggi altri commenti di Laura Niolu » ]

Immagini potenti temi scottanti duri interessanti trascinanti. Complimenti Caterina!

 Franca Alaimo - 11/06/2013 22:17:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Sì, è vero quello che dice Loredana: l’ultima fra le tre poesie presentate è la più carica, la più più forte. Raccontare l’esperienza della droga è sempre difficile perché in qualche modo le parole si sottraggono alle esperienze in cui il reale si eclissa: così è per le esperienze mistiche come per quelle che comunque hanno a che fare con particolari dimensioni esistenziali e psichiche.
L’autrice ha raggiunto il suo scopo non attraverso la frantumazione della realtà, ma attraverso una sua osservazione obliqua e un suo allontanamento progressivo dal proprio mondo psichico.
Algida e suggestiva, nel primo testo, la caduta della neve osservata da un luogo posto molto in alto (un ventunesimo piano), per cui si fa vicinissimo il buio del cielo e si allontana la città fino a sembrare un giocattolo assurdo con le sue macchine e le luci gialle.
Negli altri due il linguaggio si tiene vicino alla metamorfosi del corpo, imbruttito e alleggerito, prossimo alla cancellazione, se non fosse per quella reazione abnorme della volontà di sfidare la morte che è un topos dello stato dei drogati. Qualcosa di simile al digiuno dei santi nel deserto, ma per quest’ultimi si tratta di dilatare l’anima e Dio, per i drogati di dilatare il proprio io come pura risorsa. Bella scrittura, efficace, asciutta e coraggiosa.

 Loredana Savelli - 10/06/2013 20:53:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Le prime due preparano la terza che è la vera "bomba" espressiva, le immagini sono forti al punto da volerle dimenticare, invece si impongono e si torna a leggerle.
Un saluto!