Dille, che è uscita dalla mia vita,
lasciando chiuse cento stelle nel bagno,
a brillare, incessanti, sedute su un vàter,
pieno di merda, e di diamanti.
Dille, che l'ho amata, passo, su passo, orma, su orma,
però, - santo cielo!- un po' di ginnastica bisognava pur farla,
per mantenersi in forma.
Dille, che mi fa incazzare da morire
il fatto che riesca ad innamorarsi di tutti, in questo momento,
perché io rinunzierei a vedere i monti, se mi desseun minimo di sentimento.
Dille tutto ciò che non le hai mai detto,
dille anche che vorrei portarla a letto;
nel suo travestimento da femme fatale,
sono arrivato a dedicarle questo madrigale.
Dille tutto, di fottersi, di fottersi ancora,
perché, pur se la sua voce sostituisce, tanto bene, il canto dei condizionatori,
mai nessuno, mai, l'amerà così tanto, da togliere le pile a tutti i vibratori.
[Versi introversi, 2008]
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