Pubblicato il 24/03/2011 21:08:40
Tu non vivi fra queste piante che s’attorcigliano attorno a questo mio piede senza vasi, e non hai nella tua linea alcuna canzone per questi miei versi sterili ora che tu non avvicini le tue labbra strette a questo mio corpo ombrato. Tu non appari a chiarire il mistero della tua non – presenza, tu non stimoli i fiori in corona attorno al mio polso, rotto perché non posso tenerti vicino. La luna ha anch’essa un pendio misericordioso ma tu non agganci stretti fili alla mia mano che tanto lontana non può sollevare i pesi della tua testa rotta dai singulti.
Temo di fare con la mia presenza scempio delle occasioni, ora che tu non rinverdisci l’orizzonte. Temo apparire strana, confusa a belare quest’incomprensione. Temo di stendere vigne vuote sul tuo piede scarlatto. Non ho altro sorso dalle tue arse labbra che questo mio empio mistero, noia del giorno spaccato in mille schegge.
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