Pubblicato il 26/04/2011 01:54:59
Ormai s’è fatta sera: sono andati via tutti. Domani è Pasqua e c’è da preparare. Ma non è ancora ora di chiusura ed io mi prendo ciò che mi appartiene. La vasca, finalmente, vuota. Mi lascio andare ed il corpo viene su, senza più peso, senza più pesi. Inalo la calda, sulfurea umidità perché si annebbi anche l’ultimo pensiero e rimango lì a galleggiare. Le bocche degl’idromassaggi creano strane correnti ed il bacino diviene poppa, la testa prua. Solo il naso è fuori dall’acqua, come una polena e gl’occhi rimirano un cielo di mattonelle lattee costellato da ghirigori d’ombra e luce che mutano colore durante la navigazione. Forse, questa è la vita oppure la morte. Non mi importa: la sola cosa che conta è galleggiare, lucida, calda, pronta ad uscire incontro alla notte. Nelle chiese si fanno veglie: io veglio il cielo gonfio di nuvole. Aspetto che una stella si mostri. Se vedrò una stella, allora saprò che siete vivi, non so dove, né quando, né quanto. Ma se vedrò il mio astro, allora vuol dire che ci siete. Tolgo gli occhiali e come per miracolo, eccola che compare. Un intermittente azzurrognolo punto luminoso. Siete voi che mi dite: “...- .. ...- .. -.-.--”.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 3 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Maria Musik, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|