Pubblicato il 16/07/2011 17:43:29
Adesso vivo dentro al sublime, vivo di cose perdute che ritrovo la stretta di mano di lui, come quella di mia madre, il ruolo della delusione, piccola compagna dei miei occhi pieni di luce infranta, la sua mano mi faceva sentire tutta la distanza delle nostre mani unite, mentre il suo sorriso imitava il sole e non ci riusciva. Adesso ritrovo la gioia dei giochi quando ancora il mondo si deve costruire Nei libri ora la stessa gioia di esplorare, pagine e pagine ed è ancora amore. Poi ritrovo la notte in cui avevo paura, ma ora ci sei tu a colmare col mare i miei fiordi di malinconia A baciare i miei ricordi sperduti come bambini. "Papà, come stai senza di noi?" gli domandavo e questa tristezza ritrovo come la solitudine di una piccola luna nella profondità del silenzio degli amori come la garanzia di avere un cuore. Poi ritrovo letti d'ospedale soltanto per non essere riuscita a sentire l'amore. Ritrovo una carezza e un pugno nel suo doppio sguardo. E ritrovo dolci anche le braccia ora smagrite dalla malattia Le braccia della madre che mai hanno saputo cos'è un abbraccio
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