Pubblicato il 03/03/2011 21:47:08
Un uomo innaffa il suo campo. Poi scende così erta del monte una scaletta, che pare, come avanza, il piede metta nel vuoto. Il mare sterminato è sotto.
Ricompare. Si affanna ancora attorno quel ritaglio di terra grigia, ingombra di sterpi, a fiore del sasso. Seduto all'osteria, bevo quest'aspro vino.
(da "Ultime cose", in Poeti italiani del Novecento, a cura di Pier Vincenzo Mengaldo, i Meridiani Mondadori, 1998 pag. 228)
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