Pubblicato il 27/02/2011 18:44:50
Per paura
Il fumo della sigaretta appoggiata su due dita della mia mano si dissolve con involuzioni di forme vaghe. Seduta alla scrivania, mi chiedo perchè lo guardo sorridendo, con quella tenerezza con cui si osserva la serenità di un bambino. La vita sta tornando, mi rispondo. Il gelo che avvolge la mia anima, dunque, si assottiglia, allenta la sua stretta attorno al mio essere che, più volte colpito, ha deciso di rifugiarsi lontano da ogni emozione. Ha scelto la solitudine, per evitare il dolore che può dare una mano prima tenere fra i tuoi capelli, sul tuo volto e poi così crudele quando dice di non essere sicura di volerti ancora. La sofferenza che può portarti una frase intrisa di addii e di: "Mi dispiace, ci ho provato, ma non funziona". E' tremenda anche questa solitudine, che ti costringe ad allontanare chiunque tenti di ricordare l'energia, la dolcezza, l'entusiasmo del passato sereno. Per paura. Una solitudine falsa, perchè la barriera che si è creata così velocemente non può contenere a lungo i sentimenti; come trascinati dalla piena della vita, finiranno per tornare nella landa inaridita a donare nuovo splendore a due occhi oscuratisi ormai da troppo tempo. Forse ciò che nascerà si dissolverà come questo fumo, sicuramente altro dolore solcherà il cuore, ma non fa parte forse tutto questo dell' essenza della vita? Volerlo annullare è un'illusione, accettarlo è già un modo per sconfiggerlo.
Rosa (1990)
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