Pubblicato il 24/02/2011 18:04:40
OLTRE FRONTIERA
-Quanto manca? Che palle! Ancora un controllo! Ma chi cazzo ci vuole venire in questo paese di merda? Cosa controllano? La prossima volta, dai retta a me, ce ne andiamo a Forte a casa del Bepi, che adesso sicuro scopa come un riccio…Altro che vacanze avventura!-
Il pullman è un vecchio Mercedes arrugginito, ha i sedili sfondati in finta pelle e la moquette lercia. Entra ed esce cigolando dalle buche che la pioggia ha scavato sulla strada sterrata, per poi fermarsi con un barrito da animale preistorico a pochi centimetri dall’asta di legno che segna il confine.
-Dio! Che puzza!-
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-Quanto manca? Non ce la faccio! Le mani! Sento che stanno per aprirsi-
- Avvicinati che ti aiuto. Pensa a quando saremo arrivati! Credo ci siano anche i grattacieli. Attento a non perdere la lettera…E’ nella loro lingua, vedrai che quando l’avranno letta non ci manderanno indietro. -
Dalla marmitta squarciata esce fumo denso di piombo che l’albero di trasmissione frulla assieme alla polvere rossa dell’Avenue du Progrés. L’odore acre del sudore che emana dalle magliette tirate su a proteggere il viso, invece, profuma di casa.
-Un giorno torneremo a casa?-
La frontiera è in fondo al pullman: nessuno si è mai avvicinato tanto; nessuno è mai tornato.
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-Ho le chiavi di casa, i miei sono in vacanza. Quando arriviamo ci facciamo due settimane da paura…La doccia…Il bagno schiuma…Senti questi come puzzano. E adesso questo che vuole?-
-Non fare lo stronzo, vuole vedere il passaporto. Ecco: questo è il mio. -
-Sono venuti dritti da noi. Quanto mi stanno sul cazzo! Sono patetici, con tutte quelle stellette, fibbie e mostrine appese a quello straccio di divisa. Vuoi la borsa? Guarda pure! Ci sono magliette, calzini e mutande sporche, ma non te le fregare che sono Calvin Klein e costano una cifra. -
Il militare afferra la borsa ed incomincia a frugare. Poi urla all’indietro e passa la borsa ad un altro soldato, che la prende e la lancia a terra attraverso il finestrino del conducente.
-La mia borsa!-
La canna del fucile lo tocca appena sul petto.
-Siediti. Cazzo! Te l’avevo detto di non fare lo stronzo cosa hai messo in quella borsa? Dice di seguirlo. Stai calmo, fai parlare me. -
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Un militare gira attorno al pulman, poi si inginocchia e guarda sotto, raschia a casaccio con la baionetta. E’ scuro sotto al pullman, fa per accendere la torcia quando un collega gli piazza un calcio in culo. Si allontanano ridendo.
-Se ne vanno. – Si abbracciano, aggomitolati assieme come gattini, i denti brillano bianchi sullo sfondo di ruggine e ferro del cassetto che il conducente ha ricavato nel vano motore.
-Ora partiamo ed andiamo oltre frontiera. Ce l’ hai sempre la lettera? -
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-Cazzo, mi sei costato 50 dollari. Cosa te ne fai delle conchiglie? Lo sapevi che è vietato prenderle. –
-Dio! No! Ci fermiamo di nuovo! Guarda dietro! Porca puttana abbiamo investito qualcuno!
Una striscia scura traccia la sabbia. E’ rimasto qualcosa a terra, a pochi metri dal confine: una bambola, forse un ragazzo.
Il conducente guarda nello specchio retrovisore e riparte mandando il motore fuori giri. I militari sparano in aria ma il pullman continua a viaggiare: è oltre frontiera. Un foglio vola via risucchiato dal vento e finisce a terra in mezzo alle ruote. Le gomme sono lisce e non lasciano traccia.
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