Pubblicato il 02/05/2011 19:56:51
Il vicolo s’è fatto Stretto ed erto Ed io pesante D’anni e di doveri Continuo a inerpicarmi. Sovente Incontro un uomo Che scendendo svelto Nel passarmi accanto Sorridente mi sfiora. Ad ogni suo passaggio M’adombro di tristezza Perché vorrei fermarmi Ma non posso. Non sono rondine Non faccio primavera. D’autunno sono foglia Ormai dispersa Da un perenne vento Che porta sabbia di deserto E, solo a volte, salmastri effluvi di scoglio e di sfiatare di balene allegre.
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