Pubblicato il 22/01/2011 10:39:10
Ma il quotidiano insiste. Ed io volo verso il tarlo segreto della notte per non saperne di più. Insiste così il quotidiano, e stinge addosso la sua pece o pace perduta, incontrando i mostri attigui dell'eros metropolitano che ormai costano troppo sul mercato degli schiavi. Insiste dunque il quotidiano: la poesia è merce o merda, voli di gabbiani in tempesta mentre si pensa a sorella Morte, o la Musa vagante in clinica, in crisi di astinenza, l'astinente essendo io gioioso immondo testimone di un giorno di pioggia: calamitoso e sventurato giorno solfeggiando in mortale voragine il buio di domani o ieri o il tempo che scorre verso eternità imprendibili.
(tratto da "Serpenta", in Poeti italiani 1945-1995, i Meridiani Mondadori a cura di Maurizio Cucchi e Stefano Giovanardi, 1996, pag. 819)
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