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Il pensiero magico di Bianca Battilocchi in Herbarium magic

Argomento: Poesia

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 06/09/2021 16:17:05

Il pensiero magico-ermetico di Bianca Battilocchi
...in “Herbarium Magicum” – Collana Nuova Limina / Anterem Edizioni 2021.

“…
penetra in abisso
sprofonda nel sonno vigile
dell’anima mundi

e traduci in idioma nuovo”

Volta a riportare alla luce la vera sapienza, “affinché dalla vista si sollevi alla percezione” (*), l’autrice di questo florilegio poetico lancia l’invito apologetico-celebrativo ad entrare nel labirinto magico-ermetico, stratificato nel complesso sistema esoterico di una certa produzione filosofico-letteraria medievale che, sopravvissuta nel substrato intellettuale moderno, si spinge nel sottobosco impenetrabile, perché misconosciuto, o forse perché abbandonato in Illo-tempore e che riconosceva all’Anima Mundi un primato rilevante nella conduzione dell’esistenza umana.

L’analisi semantica, di assegnazione di significato al testo, trova qui le difficoltà proprie del fare poetico, che esula dal dare un senso a una struttura sintattica corretta e, di conseguenza, di penetrazione dell’espressione linguistica autorale. Di conseguenza il pensiero magico-ermetico dell’autrice disvela il “…consegnarsi a una lingua interiore (labirintica) che dà voce al vedere (simbolico-immaginario) e, nello stesso tempo se ne sottrae, per ritirarsi nel mistero di un idioma nuovo”. (**)

“… risillabare / vocalizzare … per effetto di un incantamento, questo?”

Forse sì, o meglio per effetto di stasi, entro cui trova esito lo straniamento poetico, nei “…passaggi intricati e dondolati / da litanie … che si fondono d’io”. E che talvolta ritornano (prima di) “… svanire / e riassorbire in sublime / l’aurum potabile / lasciarsi pervadere dal calore / della pura ispirazione”; quell’aurum (oro liquido) che nella fusione ermetica si rapporta con mitico-oracolare, assume nella semantica poetica significato di purezza, valore e lealtà, che è all’origine molto più antica della divinazione mistica cristiana insieme all’incenso e alla mirra …

“quando non è più lo sfondo a coprirsi dorato
ma di oggetti in oro il trittico si fa vanto

di versi pressappoco illeggibili
in sospensione riversati
ombre sagoma
profumo ipnotico
di lingua edenica

sotto il segno di un magico botanico”

Annota Bianca Battilocchi in ‘Marginalia’: “Jung ravvisò nell’alchimia la volontà di trasformare quel fondo sotterraneo o inconscio, per portarlo a esprimere il ‘suo oro’, ovvero il suo significato occulto”. (***)

Altro elemento costitutivo questo “Herbarium Magicum” appartiene a quel sistema simbolico elaborato fin dagli albori storici dall’immaginario collettivo, che attribuisce alla materia vegetale, così come del resto a quella minerale, proprietà salutari benefiche e propizie o, all’occorrenza malefiche, messaggere di sortilegi e incantesimi …

“…avvicinarsi all’hortus
rosa dopo rosa

una rosa, solo una rosa, in pieno inverno
che folle richiesta”

rosa croce
croce rosa

le tavole si sovrapponevano
in un’arte scompaginata
in una danza schizofrenica
della memoria

in grumo

un viale stretto e polveroso
costeggiato gravido
giallo e verde
i limoneti fitti e grondanti
d’estate

l’approdo
non segnalato
da raggiungere
mettere alla prova

ma v’era l’ombra lontana
d’un luminoso fiore”

Note
(*) Cristina Campo, ‘Gli Imperdonabili’, Adelphi 1987.
(**) Giorgio Bonacini, dalle note di copertina.
(***) Carl Gustav Jung, ‘Psicologia e alchimia’, Bollati Boringhieri 1994.

L’autrice
Bianca Battilocchi, scrittrice e ricercatrice collabora con diverse riviste letterarie. La sua raccolta poetica Herbarium magicum è arrivata finalista al Premio Montano 2020 e una seconda La fonte di Isadora, ha vinto il Premio speciale del presidente di giuria a Bologna in Lettere 2021.






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