Pubblicato il 06/09/2021 16:17:05
Il pensiero magico-ermetico di Bianca Battilocchi ...in “Herbarium Magicum” – Collana Nuova Limina / Anterem Edizioni 2021.
“… penetra in abisso sprofonda nel sonno vigile dell’anima mundi … e traduci in idioma nuovo”
Volta a riportare alla luce la vera sapienza, “affinché dalla vista si sollevi alla percezione” (*), l’autrice di questo florilegio poetico lancia l’invito apologetico-celebrativo ad entrare nel labirinto magico-ermetico, stratificato nel complesso sistema esoterico di una certa produzione filosofico-letteraria medievale che, sopravvissuta nel substrato intellettuale moderno, si spinge nel sottobosco impenetrabile, perché misconosciuto, o forse perché abbandonato in Illo-tempore e che riconosceva all’Anima Mundi un primato rilevante nella conduzione dell’esistenza umana.
L’analisi semantica, di assegnazione di significato al testo, trova qui le difficoltà proprie del fare poetico, che esula dal dare un senso a una struttura sintattica corretta e, di conseguenza, di penetrazione dell’espressione linguistica autorale. Di conseguenza il pensiero magico-ermetico dell’autrice disvela il “…consegnarsi a una lingua interiore (labirintica) che dà voce al vedere (simbolico-immaginario) e, nello stesso tempo se ne sottrae, per ritirarsi nel mistero di un idioma nuovo”. (**)
“… risillabare / vocalizzare … per effetto di un incantamento, questo?”
Forse sì, o meglio per effetto di stasi, entro cui trova esito lo straniamento poetico, nei “…passaggi intricati e dondolati / da litanie … che si fondono d’io”. E che talvolta ritornano (prima di) “… svanire / e riassorbire in sublime / l’aurum potabile / lasciarsi pervadere dal calore / della pura ispirazione”; quell’aurum (oro liquido) che nella fusione ermetica si rapporta con mitico-oracolare, assume nella semantica poetica significato di purezza, valore e lealtà, che è all’origine molto più antica della divinazione mistica cristiana insieme all’incenso e alla mirra …
“quando non è più lo sfondo a coprirsi dorato ma di oggetti in oro il trittico si fa vanto … di versi pressappoco illeggibili in sospensione riversati ombre sagoma profumo ipnotico di lingua edenica … sotto il segno di un magico botanico”
Annota Bianca Battilocchi in ‘Marginalia’: “Jung ravvisò nell’alchimia la volontà di trasformare quel fondo sotterraneo o inconscio, per portarlo a esprimere il ‘suo oro’, ovvero il suo significato occulto”. (***)
Altro elemento costitutivo questo “Herbarium Magicum” appartiene a quel sistema simbolico elaborato fin dagli albori storici dall’immaginario collettivo, che attribuisce alla materia vegetale, così come del resto a quella minerale, proprietà salutari benefiche e propizie o, all’occorrenza malefiche, messaggere di sortilegi e incantesimi …
“…avvicinarsi all’hortus rosa dopo rosa … una rosa, solo una rosa, in pieno inverno che folle richiesta” … rosa croce croce rosa … le tavole si sovrapponevano in un’arte scompaginata in una danza schizofrenica della memoria … in grumo … un viale stretto e polveroso costeggiato gravido giallo e verde i limoneti fitti e grondanti d’estate … l’approdo non segnalato da raggiungere mettere alla prova … ma v’era l’ombra lontana d’un luminoso fiore”
Note (*) Cristina Campo, ‘Gli Imperdonabili’, Adelphi 1987. (**) Giorgio Bonacini, dalle note di copertina. (***) Carl Gustav Jung, ‘Psicologia e alchimia’, Bollati Boringhieri 1994.
L’autrice Bianca Battilocchi, scrittrice e ricercatrice collabora con diverse riviste letterarie. La sua raccolta poetica Herbarium magicum è arrivata finalista al Premio Montano 2020 e una seconda La fonte di Isadora, ha vinto il Premio speciale del presidente di giuria a Bologna in Lettere 2021.
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