"Invictus"
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa del caso
non ho arretrato né ho gridato d'angoscia.
Sotto la scure della sorte
il mio capo sanguina ma non si piega.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore dell'ombra,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà,senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto pieno di castighi il destino.
Io sono il padrone della mia sorte:
io sono il capitano della mia anima.
Tratta da "La manomissione delle parole" di Gianrico Carofiglio, che così l'annota:
Il coraggio, il rispetto di noi stessi, l'eleganza, il senso dell'umorismo inteso come attitudine morale sono le qualità che ci rendono padroni della nostra sorte, anche di fronte alla "feroce morsa del caso".
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