Pubblicato il 10/12/2010 04:59:25
tratto da "La realtà sofferta del comico" ed. AISARA - Cagliari 2009.
E' un sentimento molto cordiale
quasi impalpabile,
biodegradabile
commensurabile/imponderabile
certo inscrivibile nel ramo nobile.
Prende le cotte da quattro soldi
da molti soldi
da Paperopoli spesso di cuori
quando d'acanto tende le reni
sul vis-à-vis dei tuoi pensieri
e li raggiunge già cucinati
belli imbanditi
ossimorabili
ad un gran gioco a forti tinte
tutte gridate dall'antitetico
ma formidabile piangere/ridere.
E' un sentimento unisex
alla Joe Tex
certo istruito senza istruzione
e con un trend che si misura
con la vertigine irrinunciabile
del suo sostare sempre sull'orlo
di un precipizio di panna soffice
irresistibile.
E' quella cosa che in gran grisaglia
o lino estivo
phisique du role o suo contrario
sempre dichiara d'essere al mondo
per una zeta fatta da Zorro
sui paramenti di negazione
d'obnubilamento
di clonazione
del sentimento dell'emozione.
E' come un marchio e non si toglie.
E' il così sia che non risolve ma
che tampona a meraviglia.
E' l'atropia della poesia
poco disposta a sopportare
due/quattro pliche di celebrale
per celebrare con le stampelle
tutte di testa della cultura
un orizzonte che fa scintille
e fa un casino, e si ribella
e va a ficcarsi in quella foglia
accartocciata del gran Montale
per intrigarvi la persuasione
che la rimandi dritta filata
foglia di fico rigenerata
a dare i resti alle parole
dentro il suo verde
contenitore di meraviglie.
E' quella cosa che non ti cerca
che tu non cerchi per precauzione
(per non scottarti)
che si è inventata forse da sola
forse per sbaglio
nel fare i conti con la moviola
cassaintegrata ma ridondante
del suo motore di cioccolata.
E' l'.......
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