Pubblicato il 11/04/2025 00:18:09
Il ragazzo tirava secchi di vernice contro i muri della scuola e pugni calci al pallone strisce di coca sul bancone unto della rosticceria Lei aveva seni grandi per la sua età e una madre sorridente un padre segnato e onesto e gambe lunghe piu delle sue Poi il padre forzato la madre costretta dissero fosse per l'incidente per sopire il dolore e non poter danzare Non per il caso si riconobbero lì scarpette e scarpini nel rogo del bidone a scintiillare il cielo polveroso zampilli di ruggine e finestre in fila lontane suo padre era fuori lui no E quando la prese aveva segni fra le dita lividi e ginocchia troppo magre per la sua età E quando Lei lo prese aveva orecchie da pugile mani da operaio e lacrime d'inchiostro sotto le ciglia Dove giocarono l'ultima volta Lì! Si affacci il filosofo a enunciare teoremi di libero arbitrio Si accomodi l'opinionista il tuttologo vengano con stivali da palombaro a pescare tra miasmi di erbe marce e calce sbiancata storielle accattivanti Vengano qui dove l'orizzonte è filo spinato col fazzoletto al naso a ciarlare di libero arbitrio! Per chi ce l'ha fatta Per chi non ce l'ha fatta Soprattutto per chi non ha avuto scelta
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