Pubblicato il 18/09/2010 22:52:08
Ciao papà, è una settimana che non ci si sente, ma non c'è più bisogno di sbraitare contro il tuo telefono lasciato sospeso ed i miei avvisi di chiamata che ti hanno tanto indispettito. Semplicemente con il paradiso non si comunica in diretta, bisogna avere tempo e pazienza, virtù ben poco esercitate dalla sottoscritta. Mentre il tuo appartamento si spoglia di oggetti e di libri come un vecchio albero precocemente nudo, io lo abbandono in fretta e furia, lasciandomi alle spalle il giaciglio funebre tuo e di mia madre. Ho percepito come un'incongruenza il lugubre rosario fra le vostre mani di marmo. Sarebbe stato preferibile un libro, meglio se umoristico, viatico di un addio sorridente. Così non è stato perchè i sogni detengono l'amaro potere di non avverarsi. Resta soltanto il nevrotico gocciolare del rubinetto sul mio cervello ottuso. Mi manchi. F.
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