Pubblicato il 15/10/2024 16:51:52
Requiem per un maestro ferito
In un giorno di luglio senza brezza è morto il mio vecchio prof. di liceo. Mi torna in mente il suo profilo da film polacco in pieno inverno un tepore d'umorismo contestato da una fitta. Il suo scafo imbarcava acqua ma c'era una gentilezza luminosa che covava a fuoco spento.
Quasi tutta la classe denigrava l'inefficacia delle sue lezioni quel suo puntuale assentarsi nel bubbolio della parola. Più che ai presocratici gli studenti si appassionavano al riporto dei capelli che gli dondolava sulla fronte come un'onda californiana. Molti traslocavano in bagno o flirtavano nei corridoi i meno brillanti si davano all'ozio esibito.
Io e pochi altri ne restavamo invece affascinati e nella sua flemma da scacchista avvertivamo la rotta sapienza di chi resta ferito a remare. E in fondo facevamo filosofia come solo il fondo degli occhi sa importi di fare.
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