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Requiem per un maestro ferito

di Federico Zucchi
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Pubblicato il 15/10/2024 16:51:52

Requiem per un maestro ferito

In un giorno di luglio senza brezza
è morto il mio vecchio prof. di liceo.
Mi torna in mente il suo profilo
da film polacco in pieno inverno
un tepore d'umorismo
contestato da una fitta.
Il suo scafo imbarcava acqua
ma c'era una gentilezza luminosa
che covava a fuoco spento.

Quasi tutta la classe denigrava
l'inefficacia delle sue lezioni
quel suo puntuale assentarsi
nel bubbolio della parola.
Più che ai presocratici
gli studenti si appassionavano
al riporto dei capelli
che gli dondolava sulla fronte
come un'onda californiana.
Molti traslocavano in bagno
o flirtavano nei corridoi
i meno brillanti
si davano all'ozio esibito.

Io e pochi altri
ne restavamo invece affascinati
e nella sua flemma da scacchista
avvertivamo la rotta sapienza
di chi resta ferito a remare.
E in fondo facevamo filosofia
come solo il fondo
degli occhi
sa importi di fare.

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