E tu chi vieni a svegliare?
Sono figlia dei sonni immortali,
delle pietre in fregola
dei bivacchi che alzano fiamme
dalla terra.
Vuoi riempirmi di baci, dici?
Annusarmi come un fiore?
Mangiarmi come una pesca nettarina?
Io sono la tempesta che esce,
brontolando, da un antro di neve.
E' un inganno, il castello, come i servi,
i rasi, le tavole imbandite.
Ed io non sono la bella addormentata,
ma forse solo
la sua replica insulsa, vagante tra le ombre.
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