Il cono d’ombra
Ho contato le tue membra
ad una ad una, con apprensione nuova
temendo che qualcuna ne mancasse
al solito appello della sera.
Mi sbagliavo. Mi rassicura il rito.
"Stessa forma, stesso circolo del sangue
un simile entusiasmo nell’aprire
porte, finestre, ogni passaggio
ad improvvisi sbalzi d’aria."
Ma allora perché lo specchio
riflette di continuo un cono d’ombra
abbracciato alle nostre giunture
là dove più non arrivano
le dita della polvere
o gli oculi del sole?
"Perché è proprio l’ombra
quel che devi trattenere.
L’unico vivo il nero contorno
di figure su muri bianchi.
Quello il mosto, il vino, il pasto,
l’universo riordinato a senso,
la bella casa dove vuoi abitare.
Il resto intralcia e lo tossisci fuori
appena volge l’aria di stagione."
Vero sarebbe e semplice la cura,
banderuola a ogni buriana,
pagina scritta, sale guaritore.
Se solo anche a te come a me
capitasse talvolta
di respirare.