Toglierò dal cuore
Il rosso sangue dell’amore,
or nero e cosparso di vermi
per fetida putrefazione!
Leverò in alto i calici
per verità assolute,
che non abbiano
in atto vendette
o posizioni da consolidare
Amaro sogno
che sfuggisti dal giorno,
quando ogni cosa era vita!
Giallastra luna
ch’ inquieti l’ anima
come fosse la fine del mondo.
Lucenti stelle ,
mirate altrove
le vostre luci!
Per sere ch’ in fondo
siano libertà pure.
Ingenuo il cuore
mi fece bere con le peggiori compagnie,
convinto delle lor lealtà
e ch’ essi fossero amici.
Perpetrai nel bere, comunque!
circondati dal vizio, dalla falsità
e dai menagrami, però
continuammo a dubitare gli uni dagli altri.
Caduti dal cuore
come Lucifero dal Paradiso:
Teste di angeli spezzate,
crocifissi bruciati;
fonte di presagio
di un nulla e del tutto.
Silenzi tombali,
in mezzo alle maschere
che circondano l’essere umano.
Coltivai un sentimento puro
nelle asperità del cuore,
e poi condannai l’ameno sogno
che fece sì che esistessero
le cose più irreali.
Dalla raccolta "Crisalidi, amnesie di un giorno all'imbrunire"© di Francesco D'Addino.
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