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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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L’ora più silenziosa

Narrativa

Claudia Sfilli
SBC edizioni


Recensione proposta da LaRecherche.it

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Pubblicato il 15/05/2008

All’inizio della narrazione, la protagonista, Lara, si salva per un soffio da un incidente mortale e questo episodio introduce nella narrazione il tema della morte, sebbene resti isolato e non abbia conseguenze sulle agiate vite dei protagonisti. La morte invece si insinua nel racconto attraverso la zia di Mat, marito della protagonista, la signora Lia, ormai anziana, e i suoi amici che la accompagnano dall’infanzia. La trama si svolge su due piani, l’uno è quello della scomparsa della signora Lia, e che porterà a scoprire un omicidio, l’altra ha come protagonista Mat, nella sua vita di gallerista, con alti e bassi ed intrighi.
La linea principale del racconto resta comunque imperniata sulle vicende di Lia, del fratello che vive con lei, malgrado indesiderato, e vari altri amici dei due, sempre in compagnia di Lara, costretta in casa da una frattura. Nel libro si analizzano sovente gli effetti che l’educazione ricevuta da giovani porta con se anche in età avanzata e, spesso, sono alla base di scelte disperate. Nel romanzo, il passaggio dalla vita alla morte è visto quasi come un sollievo da questi anziani, addirittura trovano del tutto naturale aiutare il trapasso dell’amica malata gravemente.
Nel complesso il romanzo, abbastanza prolisso, è scritto molto bene, con periodi ben equilibrati e frasi eleganti e conduce il lettore con garbo attraverso le vite di persone della buona società, vittime spesso del giudizio del proprio ambiente. La narrazione sembra comunque permeata di perbenismo, ricorda, nei suoi toni soft, ravvivati da qualche fatto eclatante qua e là, certi romanzi degli anni cinquanta: i viali di periferia, le villette con giardino, fatti sussurrati, anche l’omicidio col diserbante; mai nulla di veramente efferato, mai nulla esce dalle righe.
L’autrice è indubbiamente un’ottima narratrice, tutto il romanzo è ben costruito e si sviluppa in modo impeccabile, e nel suo dolce e godibile dipanarsi ci ricorda che, in fondo, la distanza fra la vita e la morte è un soffio, e chi ha maggiore nostalgia della vita è chi ce l’ha ancora davanti, mentre per chi si sta approssimando alla fine, è solo un ricordo che facendosi via via più lontano si sbiadisce nella tristezza.

(sito web del libro: www.lorapiusilenziosa.com)

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