Quel dolce volto che m’era daccanto,
e quei suoi occhi del color del mare
son loro che m’han fatto innamorare,
or quel suo riso un po’ attristito canto.
Rubato ho qualche bacio, e me ne vanto,
le mani le ho potuto accarezzare
un poco m’ha saputo lusingare
ma scoramento ne ha lasciato tanto.
Anche lei vento diaccio di marina,
umida nebbia che nasconde il sole,
saetta in ciel seguita da uno schianto.
E poi strazio nel cuor, anche rimpianto,
un gran silenzio avaro di parole,
cirri di nubi in cielo e in terra brina.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 12.01.2023 – 23:26)
- Sonetto
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