Finirono le illusioni, la speranza finì,
duro il risveglio,
guardai ancora una volta gli occhi suoi spenti
quella vaga espressione persa nel buio senza speranza,
la voce sua ascoltai, forse era meglio
che ad altri lidi navigassi a ricercare
un raggio di sole che s’è spento
tra le nubi lucenti,
che via con se portò quel giorno il vento.
E a quel giorno rimasi
a quella sua ultima carezza
col morto in casa disteso nella bara
e intorno la musica s’alzava
da una scatola appesa alla parete
che emanava un motivo sempre caro
che arrivava ovattato, da lontano,
un motivo di Adriano Celentano.
Inutile domande mi son posto
su quel suo ragionare fanciullesco,
seminando illusioni,
ragionando di amore,
di un figlio che mi stava caro in cuore
che davvero da lei avrei voluto
frutto del vero amor che ventilava
nelle sue fughe notturne organizzate,
ad altri illusi date.
Ora è tardi davvero,
il risveglio è arrivato crudele,
ha spento la speranza,
il verde al rosso s’è mischiato sulla tavolozza
un nuovo colore ha composto,
il rosso col giallo il verde ha dato
il bianco col nero si è confuso
solo grigio ha lasciato
e l’azzurro che nel ciel prima vedevo
era una nuvola nera
che ha offuscato i tramonti
che ha lasciato in cuore solo il buio della sera.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 4.11.2022 – 9:35)
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